La regata dei record colpisce ancora

Giovedì, Giugno 4, 2015

Organizzazione, efficienza, professionalità e massima disponibilità: sono i capisaldi che fanno della macchina organizzativa di Punta Ala una realtà che non ha eguali in Italia e che contribuisce con forza al successo di eventi come la mitica regata d’altura 151 Miglia.
La magnifica sfilata, seguita con attenzione da centinaia di sguardi estasiati, è iniziata alle 18:44 di domenica 31 maggio, quando l’avveniristico 16 metri SuperNikka, barca nuova di zecca armata e timonata da Roberto Lacorte, ha tagliato per primo il traguardo posto davanti al Marina di Punta Ala, aggiudicandosi, dopo 26 ore e 39 minuti di navigazione, la sesta edizione della 151 Miglia-Trofeo Celadrin. Tempo qualche minuto - 19 per la precisione - ed è stato il turno del Maxi yacht Pendragon di Nicola Paoleschi, seguito a poca distanza dall’altro Maxi yacht My Song del re del cashmere Pierluigi Loro Piana, da Our Dream di Claudio Uberti, da Cantankerous di Germana Tognella e da Cippa Lippa 8 di Guido Paolo Gamucci. Sono loro - le barche più grandi, veloci e affascinanti della flotta - le protagoniste più eclatanti e visibili di questa regata d’altura che in pochissimi anni è diventata l’appuntamento più importante tra le numerose manifestazioni che ogni anno coinvolgono migliaia di velisti nelle principali località italiane di mare. Ma senza tutte le altre barche, e sono davvero tante (ben 138 alla partenza da Livorno), la 151 Miglia sarebbe una regata come le altre. E questo lo si è visto chiaramente nelle successive fasi della “sfilata”, quando a partire dalla mattinata di lunedì 1 giugno, fino al tardo pomeriggio, anche tutte le altre barche hanno iniziato ad entrare, una dopo l’altra, nelle accoglienti acque del Marina di Punta Ala, dopo aver tagliato il traguardo di un’edizione da record della 151 Miglia. Record per il numero e per la qualità dei partecipanti, e record per l’interesse suscitato sui media, con articoli usciti su tutte le principali testate nazionali, sui siti di maggior interesse e sulle televisioni (vedi la presenza di una troupe di Boat Show, la trasmissione che Sky Sport dedica al mare), oltre che per il grado di soddisfazione - anche questo da primato - registrato tra le centinaia di velisti sul fronte “accoglienza a Punta Ala”. Un discorso che per chi vive le regate assume un’importanza basilare, aspetto che tutti, al Marina di Puntala e in seno allo Yacht Club presieduto dal Professor Alessandro Masini, conoscono alla perfezione, motivo per cui chi ha la fortuna di vivere una regata da queste parti, tende regolarmente a tornarci.
Organizzazione, efficienza, professionalità e massima disponibilità: sono i capisaldi che fanno della macchina organizzativa di Punta Ala una realtà che non ha eguali in Italia e che contribuisce con forza al successo di regate come la 151 Miglia-Trofeo Celadrin, anche perché accogliere quasi 150 barche (ovvero più di 1500 velisti, con relativi accompagnatori) non è da tutti. E per farlo, oltre a disporre degli spazi e delle strutture adeguate, bisogna avere anche le capacità, altrimenti diventano situazioni impossibili da gestire.
Uno sforzo non indifferente, quindi, ripagato in tutto e per tutto dai sorrisi e dai commenti di chi c’era, di chi nel tardo pomeriggio di lunedì ha assistito alla premiazione in piazzetta - a proposito, per la cronaca, oltre a SuperNikka, gli altri due vincitori della 151 Miglia sono il Cippa Lippa 8 di Gamucci e il Cantankerous della giovane armatrice Germana Tognella, oltre ai vari scafi che si sono imposti nei singoli raggruppamenti come il Lisa dell’armatore Di Vincenzo, Sailing Race di Chelazzi/Casini, Lunatika di Chiarotti, Stella di Cavalieri/Fava, Zahir di Rosa dei venti ASD e X-Blue One di Michele Rayneri - e di chi ha partecipato alla successiva (e suggestiva) serata di gala organizzata negli spazi all’aperto della Marina e dello Yacht Club Punta Ala, in riva al mare. La degna e magica conclusione di una regata che ha lasciato il segno.